Il progresso è una transizione inevitabile che porta verso il futuro e che spesso può spaventare. Quando si parla di robotica, poi, diversamente da quanto avviene per l’AI, si parla di una delle tecnologie più affascinanti al mondo che ha come presupposto quello di ricreare artificialmente l’uomo assumendo le sue capacità funzionali e magari sostituendolo nelle mansioni che creano occupazione.
I robot, si dice, sarebbero quindi in grado di svolgere il lavoro in maniera più efficiente. Oltre alle questioni etiche, la robotica è una scienza che genera emozioni nell’immaginario collettivo, dalla meraviglia allo stupore, sono sempre più interessanti i nuovi sviluppo messi in campo nel made in Italy e che sempre più spesso diventano i protagonisti della Maker Faire di Roma o la RomeCup, dove ogni anno vengono presentati progetti di robotica e soluzioni di AI innovative.
Il connubio tra robotica e AI è fondamentale: oggi l’intelligenza artificiale gioca un ruolo sempre più importante per quanto riguarda i wearable robotics perché consente ai dispositivi di adattarsi e imparare dall’utente.
E per alimentare sempre di più le nostre più frenate fantasie fantascientifiche, basta considerare che oggi esistono sulla terra circa 20 milioni di robot sulla terra e 3 milioni sono già i robot operativi nei settori industriali.
Prima di addentrarci all’interno del settore della robotica a Roma, bisogna infatti sapere che la robotica possiede un incredibile range di applicazioni sia reali che potenziali, e parlare solo di robotica è impossibile: questa infatti va vista a seconda della sua applicazione tecnologica che spazia dall’assistenza domestica fino ai più sofisticati impianti industriali. Le sfide ancora da affrontare però si fanno sempre più complesse proprio grazie all’integrazione di AI e automazione, ma le innovazioni sono sempre di più. Scopriamole insieme.
L’ecosistema della robotica nella capitale
Roma è quel luogo del mondo, forse l’unico, in cui la storia millenaria della capitale si fonde con l’innovazione e la modernità dello sviluppo industriale e scientifico legati alla robotica. Un legame talmente intenso e indissolubile che sta riscrivendo la storia della città così come la conosciamo.
Roma si sta configurando sempre più come un polo di eccellenza per la robotica, grazie alla presenza di atenei storici, centri di ricerca all’avanguardia, incubatori e start‑up ad alto potenziale. Un mix che alimenta un ecosistema fertile, capace di trasformare idee in applicazioni concrete e impattanti.
Grazie a laboratori universitari e iniziative che coinvolgono anche le istituzioni, insieme a privati che implementano nuovi sistemi robotici, il panorama romano della robotica si sta ampliando sempre di più con il fine di divenire sempre più competitivo all’interno del mercato internazionale.
Università, centri di ricerca e startup attive
A capitanare lo sviluppo della robotica di Roma vi è sicuramente il DIAG, lo storico Dipartimento di Ingegneria Informatica, Automatica e Gestionale in associazione con il Robotics Lab dell’Università di Roma La Sapienza.
Fondato negli anni ’80 presso il Dipartimento DIAG e che rappresenta un punto di riferimento nel panorama nazionale. Sotto la guida del Prof. Giuseppe Oriolo, il laboratorio ospita robot umanoidi (NAO, G1 di Unitree), piattaforme mobili (MagellanPro, Khepera III), droni, manipolatori UR10 e KR5 Sixx. Qui si studia il controllo avanzato, la navigazione autonoma, la cooperazione umano‑robot, la robotica soften e medica.
La seconda università di roma, Tor Vergata, partecipa all’innovazione con LARM², il laboratorio fondato nel 1990 dal Prof. Marco Ceccarelli all’Università di Cassino, e facente parte del Dipartimento di Ingegneria Industriale. Tra teoria e sperimentazione, LARM² garantisce una formazione pratica continua per studenti e ricercatori. Si occupa di progettazione, analisi e sviluppo di robot dedicati alle attività quotidiane insieme a robot sei servizio low-cost ai sensori medici.
Il progetto principale del laboratorio è LARMbot 2, un robot umanoide a basso costo orientato all’utente di cui esiste già un prototipo, insieme a TORVEastro, un robot destinato ad aiutare le operazioni degli astronauti nelle infrastrutture esterne della stazione spaziale internazionale, insieme a vari dispositivi medici per la riabilitazione e l’assistenza.
DTC Lazio è invece un’istituzione interessante e originale con un approccio interdisciplinare che combina robotica terrestre, marina e aerea con l’Ai, la realtà aumentate e le interfacce neurali. Il laboratorio Robotics & AI è in grado di realizzare sistemi autonomi che monitorano i siti archeologici, individuano micro danni e supportano il lavoro dei restauratori.
Il laboratorio è un centro di ricerca in grado di riunire le diverse università di Roma e enti come il CNR, ENEA, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, e l’INFN, l’istituto nazionale di fisica nucleare.
In ultimo, I‑RIM, ovvero l’Istituto Robotica e Macchine Intelligenti è un progetto innovativo molto recente, nato nel 2019 come entità no-profit che ha svolto funzioni di trait d’union tra università, ricerca e impresa.
In particolare si segnalano le iniziative post-Covid nonché lo sviluppo di tecnologie in grado di migliorare la qualità della vita e il benessere dei cittadini, sviluppando innovazioni e soluzioni che possano essere davvero utili alla persona.
Tecnologie sviluppate: dai robot sociali ai cobot industriali

La robotica, come si vede, è viva grazie alla ricerca ma si nutre di applicazioni concrete che trasformano le idee in soluzioni tangibili, utili alla comunità e sfruttabili dalle aziende. Le tecnologie robotiche di Roma vanno oltre l’ambito accademico e si inseriscono in settori cruciali come sanità, industria, cultura e persino esplorazione spaziale.
I robot sociali rappresentano una delle frontiere più affascinanti poiché non si limitano a compiere azioni ma sono progettati per interagire con l’essere umano. All’interno di due Unità Operative Complesse di Neuroabilitazione dalla Fondazione Santa Lucia Irccs sono stati sperimentati due dispositivi low-cost dotati di esercizi cognitivi con funzioni di riproduzione video e audio, videochiamata ed esercizi di rilassamento e meditazione, ideali per tenere in allenamento la mente e ridurre lo stress dell’ospedalizzazione.
Il sistema, concepito per migliorare la vita dei pazienti con problemi neurologici, è inserito nel programma Active and Assisted Living che individua tutte le soluzioni per permettere agli anziani di rimanere attivi, autonomi e sani.
La tecnologia al servizio delle persone anziane permette prevede un monitoraggio continuo e la prevenzione del declino cognitivo. In pratica i robot forniscono al paziente attività per la stimolazione cognitiva personalizzate, forniscono contenuti di intrattenimento e non solo, per calmare il paziente.
Dall’altra parte dello spettro troviamo i cobot, ovvero i collaborative robot, macchine progettate per lavorare fianco a fianco con l’uomo negli ambienti industriali. Laboratori come quello della Sapienza utilizzano bracci robotici come UR10 o KR5 Sixx capaci di assistere nelle catene di montaggio, nelle operazioni ripetitive o in ambienti potenzialmente rischiosi per la salute umana. I cobot sono i migliori alleati dell’Industria 4.0 e, a differenza dei robot tradizionali, sono programmati per interagire in sicurezza, adattandosi a ritmi ed esigenze dell’operatore umano.
Impatti sul lavoro, l’industria e la società
Ogni nuova tecnologica permette di cambiare il nostro modo di vivere e lavorare, e inevitabilmente modifica gli equilibri sociali. La robotica, specie quella supportata dall’AI, non è un’eccezione. È ormai inutile parlare di robot che ci rubano il lavoro: il futuro è un gioco di collaborazione. Molti dei robot sviluppati nei laboratori romani non sostituiscono ma potenziano il lavoro umano, alleggerendo i compiti ripetitivi, usuranti o pericolosi e questo vale sia per i robot industriali che per quelli in ambito sanitario.
I cobot si diffondono in maniera più capillare per il loro impatto diretto su produttività e flessibilità delle imprese, e perché contribuiscono, tramite sistemi di Internet of Things e AI, allo sviluppo dell’industria 4.0. Grazie a collaborazioni con enti universitari, vengono integrate soluzioni robotiche sempre più personalizzate, aumentando la competitività a livello internazionale.
Accanto a questi sviluppi pratici, la robotica può essere definita la chiave per sviluppare una coscienza sociale più partecipativa, integrata, collaborativa. È giusto però porsi il problema di quanto queste tecnologie possano essere accessibili a livello economico, per permettere a tutti, come società, di svilupparsi e innovarsi. E le università di Roma si interrogano tuttora sul livello di eticità e sulla responsabilità che comporta il progresso nei confronti della società.
Progetti educativi e coinvolgimento scolastico
Tra le migliori caratteristiche dell’ecosistema romano c’è il forte coinvolgimento delle scuole e dei giovani nel settore della robotica: non solo tecnologica ma anche creatività, formazione ed educazione. RomeCupe è l’evento annuale promosso dalla Fondazione Mondo Digitale completamente dedicato alle scuole e alla formazione con studenti e docenti da tutta Italia che si sfidano tra gare, contest e innovazione.
Ogni anno, centinaia di studenti di scuole superiori si sfidano in competizioni robotiche (OnStage, Soccer, Explorer, Robotic Arm, ecc.), presentando progetti costruiti da zero. Un modo straordinario per stimolare competenze STEM, spirito di squadra e pensiero progettuale.
Oltre alle gare si avviano talk ispirazionali, laboratori didattici e tanto divertimento con aree espositive e gare. Non mancano open day e laboratori pensati per le scuole superiori all’interno dei laboratori di robotica universitari, come ad esempio gli OpenDIAG de La Sapienza Robotics Lab, ideati per avvicinare i ragazzi alla robotica in maniera pratica e accessibile con presentazioni, dimostrazioni coinvolgenti e infopoint.
Collaborazioni internazionali e bandi pubblici

Anche nel contesto delle collaborazioni internazionali, la RomeCup è un’istituzione in cui i laboratori romani si interfacciano con i risultati provenienti da tutto il mondo. In particolare però DTC Lazio lavoro su progetti europei per la valorizzazione del patrimonio culturale attraverso robotica e AI.
L’obiettivo di DTC Lazio è quello di sviluppare e integrare le competenze tecnologiche d’avanguardia tramite applicazioni in conservazione, valorizzazione e promozione dei beni culturali offrendo anche formazione, master, bandi e tante opportunità di lavoro e ricerca. Roma presenta il terreno perfetto per lo sviluppo di progetti innovativi in ambito di robotica: con il suo mix di competenze, storia e visione, rappresenta un modello in grado di guidare il Paese verso nuovi orizzonti della tecnologia in tutti i suoi sviluppi.
Grazie a relazioni tra pubblico e privato, con le iniziative di formazione e l’attenzione alla robotica utile e low cost, mette e metterà in campo sempre più asset strategici da valorizzare anche gli altri contesti terrestri.