The End of Money? Il denaro è vivo, ma non abita più qui

Disclaimer: Questo articolo aggiorna e interpreta il titolo storico “The End of Money” alla luce dei cambiamenti economici e tecnologici avvenuti negli ultimi anni. È un saggio critico, non una previsione, sulla metamorfosi del concetto di moneta nella società digitale contemporanea.

Negli anni ’90, una frase celebre diceva:

“Cash is king.”
Nel 2025, potremmo dire:
“Cash is nostalgic.”

La fine del denaro — inteso come oggetto fisico, universale e neutrale — è in corso da anni. Ma la vera rivoluzione non è la scomparsa delle banconote: è la frammentazione del concetto stesso di moneta.

Oggi il “denaro” è un sistema di rappresentazioni digitali, regolato da fiducia, algoritmi, politiche monetarie ibride e piattaforme private.

Cosa significa “denaro” nel 2025?

  • Per un adolescente, è il credito su Satispay, le gift card Amazon, gli euro nel wallet Revolut.
  • Per un imprenditore crypto-native, è stablecoin su blockchain, tokenizzazione degli asset, smart contract.
  • Per uno stato, è CBDC, euro digitale, tracciabilità e regolazione.
  • Per chi è ai margini, può essere ancora contante, buoni spesa, o nulla.

Non esiste più un’unica definizione di denaro. Esistono molti ecosistemi monetari sovrapposti, ognuno con le sue regole e le sue esclusioni.

Il tramonto del contante

In Italia, secondo i dati Banca d’Italia 2024:

  • Solo il 18% dei pagamenti avviene ancora in contanti nei centri urbani
  • La soglia del contante è scesa a 1.000 €, con discussioni per ridurla ancora
  • Il PNRR ha spinto la digitalizzazione dei pagamenti nella PA e nelle microimprese

Tuttavia, il contante non è scomparso. Sopravvive:

  • Nelle zone rurali e tra anziani
  • Nelle economie informali
  • Come forma di resistenza alla sorveglianza digitale

Il contante, oggi, è anche scelta politica.

La moneta programmabile

L’avvento delle Central Bank Digital Currencies (CBDC) sta ridefinendo il ruolo delle banche centrali. Con l’euro digitale in fase di test, potremmo presto avere:

  • Moneta programmabile: spendibile solo in certi ambiti o con certe condizioni
  • Tracciabilità totale delle transazioni
  • Potenziale fine dell’anonimato finanziario

Un’opportunità per la lotta al nero? Sì. Ma anche una nuova forma di controllo, se mal gestita.

Le piattaforme sono le nuove banche?

Dal 2020 in poi, abbiamo assistito alla “platformizzazione del denaro”:

  • PayPal, Apple Pay, Google Wallet, Revolut, Stripe…
  • Exchange crypto come Binance o Coinbase
  • Sistemi BNPL (Buy Now Pay Later) che mescolano pagamento, credito e gamification

Queste piattaforme non emettono moneta, ma creano fiducia, UX e abitudini. E per milioni di utenti, sono la banca.

E se il denaro non servisse più?

In parallelo, emergono sistemi post-monetari:

  • Reti di credito reciproco (es. Sardex)
  • Baratti digitali e social coin nei progetti civici
  • Token reputazionali in comunità online

In alcuni ambiti, il denaro non è sparito, ma è stato ridefinito come valore relazionale, reputazionale o comunitario.

The End of Money? No. Ma è la fine della sua centralità

Il denaro non è finito. È diventato invisibile, modulare, condizionato, soggettivo. Ciò che è finito è l’illusione di un valore neutrale, universale, fuori dalla rete.

In questa nuova economia:

  • La fiducia conta più del tasso di cambio
  • La UX vale più del tasso d’interesse
  • La cittadinanza digitale è il vero accesso alla moneta

Conclusione:
The End of Money è uno specchio: non per guardare il tramonto delle banconote, ma per interrogarci sul futuro della libertà, del valore e della fiducia.

Fonti dati:

Banca d’Italia – Relazione annuale 2024

  • European Central Bank – Digital Euro Status Report
  • BIS – “CBDC Tracker 2023–2025”
  • OECD – Fintech & Digital Finance Outlook 2025
  • Sardex.net e reti di credito complementare in Europa