Disclaimer: Questo articolo inaugura il rilancio della rubrica storica “Pane, Web e Salame”, apparsa per la prima volta su Chefuturo.it nei primi anni 2010, a firma di Gianluigi Cogo. La rubrica, ironica e pungente, raccontava con spirito critico le contraddizioni della digitalizzazione italiana, tra PA impacciate, buzzword inflazionate e innovazione annunciata ma mai realizzata. Oggi torna con lo stesso tono: dissacrante ma costruttivo, per leggere con lucidità il presente digitale.
Cos’era “Pane, Web e Salame”
Era una rubrica per chi viveva il digitale in trincea: funzionari pubblici, innovatori di provincia, insegnanti smanettoni, tecnici ostinati e cittadini stanchi di sentir parlare di “smart” senza vedere mai un cambiamento concreto.
Gianluigi Cogo, con la sua penna affilata, raccontava le storture della modernizzazione amministrativa e la retorica dell’e-government, smascherando le mode del momento con linguaggio semplice, diretto e (auto)ironico.
Era la voce di chi voleva meno piattaforme e più manutenzione, meno slide e più formazione. Una voce che oggi, nel 2025, serve più che mai.
Pane, Web e Salame – L’innovazione in salsa italiana, tra convegni, slide e caffè freddi
Benvenuti su Pane, Web e Salame, la rubrica che racconta l’innovazione digitale con lo stesso spirito con cui si affronta una fila in posta: rassegnazione, sarcasmo e qualche colpo di genio.
Perché diciamocelo: mentre altrove si parla di algoritmi quantistici e città autonome, noi siamo ancora lì, a cercare il PIN del lettore CNS o a spiegare che “il PDF compilabile” non si stampa, si compila.
L’innovazione in Italia: un format ricorrente
Da anni seguiamo più o meno sempre lo stesso copione:
- Viene annunciato un grande piano nazionale per la digitalizzazione
- Viene lanciata una piattaforma nuova, che però non dialoga con le precedenti
- Si organizzano convegni, webinar, tavoli tecnici con titoli ambiziosi tipo: “Strategie intersettoriali per la resilienza digitale inclusiva nel contesto transnazionale”
- Dopo 18 mesi ci si accorge che mancano: formazione, manutenzione, visione
Slide ovunque, competenze poche
In ogni amministrazione locale c’è un responsabile alla transizione digitale che si divide tra:
- Stampare il manuale della PEC
- Rispondere a chi ha dimenticato la password di SPID
- Nascondere i cavi dietro il monitor per far sembrare tutto “cloud”
Il problema non sono le tecnologie. Sono le persone lasciate sole a usarle. Perché mentre si annuncia la blockchain nella PA, spesso manca un corso base su Excel. E mentre si parla di AI per la giustizia predittiva, i tribunali non riescono ad aprire gli allegati PEC da smartphone.
Le parole chiave che non passano mai di moda
Nel nostro osservatorio semiserio, abbiamo rilevato che negli ultimi 15 anni le parole più abusate restano:
- Innovazione (anche se non si sa bene cosa voglia dire)
- Smart (qualsiasi cosa, basta metterlo davanti)
- Governance (che va sempre bene, ovunque tu lo dica)
Ma le vere parole che servirebbero sono: cura, competenza, continuità.
E allora che si fa?
Si ride, si resiste, si racconta. Pane, Web e Salame è questo: una rubrica che vuole smontare con ironia l’innovazione fatta a metà, ma anche valorizzare chi ci prova davvero. Non con i paroloni, ma con i gesti quotidiani. Come:
- L’insegnante che fa coding in una scuola senza WiFi
- Il dipendente comunale che aggiorna i moduli HTML da solo
- Il bibliotecario che installa Linux su vecchi PC per fare alfabetizzazione digitale
Conclusione: innovazione è quando non te ne accorgi
Se devi spiegare a un cittadino come usare una piattaforma online e ci metti 12 pagine di FAQ, non è innovazione: è burocrazia travestita.
L’innovazione buona è quella che funziona, che semplifica, che non ha bisogno di essere annunciata perché si fa usare da sola.
E se nel frattempo ci scappa anche un panino con salame e una battuta amara, meglio così: il digitale non è mai stato così umano.