Nel 2015, Chefuturo.it lanciava un progetto collettivo ambizioso: raccontare il futuro attraverso le parole. Ne nacque un ebook gratuito intitolato “Le Parole 2015”, che riuniva 50 voci — giornalisti, designer, funzionari pubblici, maker, startupper, studiosi — ciascuna chiamata a scegliere una parola chiave dell’innovazione e a spiegarla in 1.500 battute. Un vocabolario del cambiamento, scritto con l’urgenza e l’entusiasmo di un’epoca in fermento.
Oggi, nel 2025, l’ebook non è più disponibile per il download diretto, ma questa pagina resta come archivio vivo e punto di riflessione su come immaginavamo il futuro digitale dieci anni fa. E su quanto di quel futuro sia diventato il nostro presente.
Le parole del 2015: un dizionario che anticipava il presente
Alcune parole contenute nell’ebook suonano oggi profetiche:
- Maker – quando ancora le stampanti 3D sembravano una rivoluzione domestica
- Smart working – citato anni prima della pandemia
- Blockchain – scritta da chi già ne vedeva il potenziale oltre Bitcoin
- Open data – vissuta come una leva di trasparenza e partecipazione
- PA digitale – speranza (e frustrazione) eterna per chi opera nella pubblica amministrazione
Altre parole, invece, appaiono datate o sbiadite. Alcune mode sono svanite, altre si sono trasformate, altre ancora sono diventate buzzword prive di significato.
Ma nel loro insieme, queste parole raccontano una visione ottimista e plurale del futuro, un futuro che oggi possiamo rileggere con lucidità — senza mitizzarlo, ma neppure sminuirlo.
E oggi? Che parole useremmo per raccontare il 2025?
Dieci anni dopo, se dovessimo riscrivere lo stesso ebook oggi, alcune nuove parole entrerebbero sicuramente:
- AI generativa – che ridefinisce lavoro, scuola, creatività
- Sovranità digitale – tra cloud europei e protezione dei dati
- Identità digitale – dal SPID al wallet europeo
- Disinformazione – l’altra faccia del web aperto
- Sostenibilità tecnologica – il futuro dell’innovazione è anche ambientale
- Cyberresilienza – parola chiave per un mondo connesso e vulnerabile
Forse non sarebbe un dizionario entusiasta come quello del 2015. Ma sarebbe più maturo, più critico, più consapevole.
Perché conservarlo (e rileggerlo)?
L’ebook Le Parole 2015 non è solo un elenco di definizioni. È un mosaico di sguardi sul futuro. È utile per:
- Chi studia storia recente del digitale
- Chi vuole capire l’evoluzione del linguaggio dell’innovazione
- Chi crede che le parole non siano mai neutre: raccontano come immaginiamo il mondo