Costruire community nel 2025: principi, piattaforme e persone

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Nel 2025, costruire una community non è più un “nice to have” per startup e aziende, ma è una necessità strategica per sopravvivere. Il business non si fa infatti più vendendo prodotti a masse anonime, ma lo si fa creando tribù di persone che credono nella tua missione e diventano ambassador del tuo brand. Ma attenzione: le community non nascono per caso e non crescono con i like. Serve strategia, autenticità e una comprensione profonda di cosa significa appartenenza nell’era digitale.

La differenza tra una community di successo e un gruppo Facebook morto è sottile ma cruciale. Le community vincenti non sono costruite attorno a prodotti, ma attorno a valori condivisi e problemi comuni. Non vendono, aiutano. Non parlano, ascoltano. Non cercano follower, cercano membri che si sentano a casa.

Per uno startupper, padroneggiare l’arte del community building significa avere accesso a feedback immediato, customer advocacy organico, recruiting naturale e un moat competitivo difficile da replicare. Una community forte vale più di qualsiasi campagna pubblicitaria perché crea fiducia, il bene più scarso nell’economia dell’attenzione.

Libri dedicate alle community e piattaforme

Per prendere la giusta ispirazione su questi temi, abbiamo di seguito individuato alcuni libri che riteniamo debbano formare una sorta di biblioteca indispensabile.

The Art of Community di Jono Bacon

Questo è il manuale fondamentale che ogni community builder dovrebbe avere sulla scrivania. Jono Bacon, ex Community Manager di Ubuntu, fornisce un framework completo per “reclutare membri, motivarli e gestirli come partecipanti attivi”. La seconda edizione espansa include strategie per i social media e l’organizzazione di eventi collaborativi.

Il libro è perfetto per chi sta iniziando perché parte dalle basi: come definire la mission di una community, come strutturare la governance, come gestire i conflitti interni. Bacon non teorizza, racconta esperienze concrete dal mondo open source, dove le community sono questione di vita o morte per i progetti. La sua lezione principale: le community si basano su partecipazione attiva, non consumo passivo.

The Art of Community: Seven Principles for Belonging di Charles Vogl

Vogl esplora “un modo di pensare ai nostri ambienti di lavoro e di vita che crea un’apertura per l’esistenza di autentiche comunità”. Il focus è sulla creazione di appartenenza autentica, non solo engagement superficiale. I sette principi includono la creazione di confini chiari, l’establishment di rituali condivisi e il mantenimento di una narrative comune.

Il libro è essenziale per startup che vogliono creare culture aziendali forti oltre a community esterne. Vogl dimostra come “organizzazioni di qualsiasi tipo – imprese, associazioni, amministrazioni pubbliche – hanno sempre più bisogno di connessione e di appartenenza”. È strategia di people management applicata al community building.

Tribes di Seth Godin

Anche se non specificamente su community digitali, “Tribes” rimane il libro che ha definito il community building moderno. Godin spiega come ogni prodotto, servizio o idea può raccogliere una tribù di seguaci appassionati. La chiave: trovare persone che condividono una visione e dargli strumenti per connettersi tra loro, non solo con te.

Il concetto di “tribù” di Godin è più potente di “community” perché implica movimento e direzione. Una tribù non si accontenta di esistere, vuole cambiare qualcosa nel mondo. Per uno startupper, significa posizionare il proprio prodotto non come soluzione tecnica ma come catalizzatore di cambiamento sociale.

Get Together di Bailey Richardson, Kevin Huynh e Kai Elmer Sotto

Questo è il manuale pratico più aggiornato, scritto da ex-responsabili community di Pinterest, Stripe e altre startup unicorno. Il libro documenta come nascono le community più influenti dell’era digitale, da Reddit a CrossFit, da Glossier a Airbnb.

La forza del libro sta nei case study contemporanei e nelle tattiche specifiche: come organizzare il primo evento, come gestire la crescita esplosiva, come monetizzare senza alienare i membri. È perfetto per chi vuole passare dalla teoria all’azione immediata.

Community: The Structure of Belonging di Peter Block

Block fornisce “un’esplorazione della strada che porta una comunità ad emergere dalla frammentazione”, concentrandosi su come creare appartenenza negli incontri di lavoro, pianificazione e gestione aziendale. È meno tech-focused ma più filosoficamente profondo.

Il libro è prezioso per capire le dinamiche psicologiche che rendono le persone disposte a investire tempo ed energia in una community. Block spiega come trasformare riunioni noiose in momenti di connessione autentica, skill fondamentale per chi gestisce community online che devono poi trasformarsi in relazioni offline.

Platform Revolution di Geoffrey Parker, Marshall Van Alstyne e Sangeet Paul Choudary

Anche se non specificamente su community, questo libro spiega come le piattaforme digitali creano valore connettendo produttori e consumatori. Per chi costruisce community su piattaforme esistenti (Discord, Slack, Circle) o vuole crearne di proprie, è lettura obbligatoria.

Il framework delle “platform economies” aiuta a capire come monetizzare le community senza distruggere la fiducia. Gli autori mostrano come Facebook, Amazon, Uber hanno costruito imperi economici facilitando connessioni, non controllandole.

The Business of Community di David Spinks

Spinks, fondatore di CMX (la community per community manager), si concentra sugli aspetti business del community building. Come misurare ROI delle community, come integrarle nella strategia aziendale, come scalare il team di community management.

È il libro più pratico per convincere CFO e CEO scettici che le community non sono costo ma investimento. Include metriche specifiche, template per business case e strategie per dimostrare impatto quantificabile delle community sui ricavi aziendali.

Hooked di Nir Eyal

Anche se focalizzato su product design, “Hooked” spiega come creare abitudini comportamentali che mantengono le persone engaged nel tempo. Per community builder, è essenziale capire cosa spinge le persone a tornare quotidianamente in una community.

Il “Hook Model” di Eyal (trigger, action, reward, investment) si applica perfettamente alle community digitali. Spiega perché alcune community creano dipendenza sana mentre altre falliscono nel mantenere l’engagement oltre le prime settimane.

Dove trovare libri?

I libri che abbiamo sopra individuato possono essere facilmente acquistabili anche in Italia, sia nella loro versione originale che – se disponibile – nella traduzione più recente.

Amazon rimane la risorsa più completa per community building books, con availability immediata sia in formato fisico che digitale. Molti titoli sono “acquistabili con Carta Cultura Giovani, Carta del Merito e/o Carta del Docente”, rendendo l’investimento in formazione più accessibile per giovani e professionisti dell’educazione.

Feltrinelli e altre librerie fisiche offrono ovviamente il vantaggio di sfogliare i libri prima dell’acquisto, particolarmente utile per libri densi di framework e diagrammi come quelli sul community building. Spesso organizzano anche eventi con autori, occasioni preziose per fare networking con altri community builder.

Le Biblioteche universitarie sono risorse sottovalutate per manuali specifici e ricerca accademica sul community management. Molte università hanno sezioni dedicate a marketing digitale, sociologia dei media e organizational behavior che includono studi approfonditi su dinamiche di gruppo online. Per startupper universitari, è un modo economico per accedere a knowledge premium.

Alcuni di questi volumi potrebbero inoltre essere disponibili su Audible e piattaforme audiolibri, che stanno diventando popolari per community builder sempre in movimento. Ascoltare libri “al momento giusto” può fornire “un punto di appoggio dal quale sollevare, se non proprio il mondo, almeno questa tua esistenza” lavorativa.

Infine, le piattaforme di social reading come Goodreads e Anobii non solo aiutano a trovare libri tramite raccomandazioni della community, ma permettono di entrare in contatto con altri lettori interessati agli stessi temi. Su Goodreads puoi diventare membro di un gruppo e partecipare alle discussioni con altri iscritti, creando micro-community attorno a interessi specifici.

Non possiamo poi non citare Kindle Unlimited e altri servizi a sottoscrizione, che offrono accesso a migliaia di titoli con fee mensile fissa, perfetti per chi vuole esplorare molti libri di community building senza investimento iniziale significativo.